Confente corsa Masi

Lo “Stradivari” delle biciclette

Mario Confente: un nome sconosciuto ai più, che cela però un talento, un genio della meccanica, ma allo stesso tempo una persona umile, laboriosa e dal grande cuore che merita di essere ricordata e valorizzata.


La sua “storia d’amore” con la bicicletta iniziata quando aveva tredici anni l’ha portato prima a gareggiare e successivamente a produrre cicli di altissima qualità tanto da essere definito dall’amico e collaboratore Jim Cunningham lo “Stradivari” delle biciclette.


Mario Confente nacque a Montorio Veronese il 29 gennaio 1945 da una modesta famiglia. Terzo di cinque figli, ed unico maschio, non ebbe un’infanzia facile; iniziò a lavorare giovanissimo come apprendista nel locale negozio di ferramenta del signor Carli sito al civico 26 di via Olivé, ma la sua attitudine e passione per la meccanica furono ben presto notate da Antonio Tiberghien il quale, avendo conosciuto Mario grazie al rapporto di amicizia che lo legava ai suoi figli, gli offrì un posto come riparatore di telai nel grande lanificio di sua proprietà. Qualche tempo prima egli si iscrisse alla scuola professionale “L. Da Vinci” dove ebbe modo di ampliare le sue conoscenze in materia di meccanica.

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Fiamme S.A Milano cerchi

S.A. Fiamme of Milano

  by Breaking Away

Update January 10, 2018

A fellow Legnano enthusiast in the Netherlands is in the process of restoring an early Tipo Roma cambio corso model and the online conversation turned to the period-correct rims for his project. And with that an interest on my part to update the site with some additional background on one of Legnano’s long-standing component suppliers, Fiamme.

I have yet to find a reference that dates the founding of S.A. Fiamme of Milano, a component maker that is best known for the production of aluminium rims but also produced high-quality stems and handlebars. What is available of Fiamme’s history takes shape in the early 1930’s when Mario Longhi patented the double eyelet, hollow aluminium rim on January 5th, 1934 just two hours prior to a similar patent being filed by Mavic of France (source: Hilary StoneMavic). Longhi licensed the patent to Fiamme until its expiration and also to Mavic until 1947 according to the Mavic website.

Below is a drawing of the original aluminium Fiamme sprint rim incorporating the Longhi patented construction as illustrated in their 1935 catalog (source: Hilary Stone) and following that an advertisement for the Fiamme sprint rims in the March 2, 1934 issue of Cycling magazine (source: Classic Lightweights UK).

The first image below is from the extensive 1952 Emilio Bozzi SpA parts catalog, offering the Fiamme tubular rim with and without eyelets. Note the Fiamme logo incorporates an image of Pegasus, the mythological winged horse, as opposed to the illustration of a helmet that we are most familiar with. Also the label is in the shape of a ‘marquis’ rather than an oval. I have yet to come across a tubular type rim with the Pegasus illustration on the label.

The second image below is the Fiamme rim with eyelets on the 1946 Legnano Tipo Roma in my collection. The ‘Brevetto Longhi’ license stamped above the ‘S.A. Fiamme’ branding can also be found in the identical format on my original 1958 Roma and my 1963 Roma. However, the Fiamme rims (with eyelets) on my original 1966 Roma are simply stamped ‘S.A. Fiamme’ with ‘Made in Italy’ below, suggesting that the Longhi patent had expired by that time. I should also mention that the valve hole on all of the above rims has a reinforcing eyelet.

The third image below is courtesy of a post on Bike Forums by ‘iab’ who references it to a 1948-1949 Viscontea Pista. What is notable is this early Fiamme red label rim is without the reinforcing spoke eyelets and is simply engraved ‘Fiamme Milano’, and without the words ‘Brevetto Longhi’ as the rim does not make use of the Longhi patent.

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cambio posteriore Gambato 1948

Gambato era il marchio di una società che fino al 1992 era di proprietà di un Sig. Aguillaneido a aveva sede nel quartiere Avellaneda di Buenos Aires

Alla fine degli anni 40 , un ingegnere di nome Marcello Gambato , progettista di ingranaggi, ottenne un brevetto italiano nel 1952 per un design più moderno del deragliatore. La versione francese di questo brevetto n. 988.772 fu concessa a Tullio Campagnolo, il che implica che Gambato stesse lavorando con o per Campagnolo in quel momento.

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Legnano corsa 1925

La storia diventa leggenda

Chi è appassionato di biciclette (o di ciclismo )già lo sa, Legnano è un marchio che ha fatto la storia. Non solo per i successi ottenuti nello sport da campioni come Alfredo Binda, Gino Bartali e Fausto Coppi, ma anche per le sue macchine perfette che si distinguevano da tutta le altre per il loro colore indefinibile e per i dettagli tecnici che ancora oggi stupiscono per il loro livello di precisione

La prima bici Legnano fu costruita nel lontano 1902, quando tale Vittorio Rossi assemblò e mise in vendita i primi modelli con il marchio Lignon. Marchio e officina furono presto rilevati dall’imprenditore Emilio Bozzi, che nel nel 1907 insieme a Franco Tosi iniziò a produrre in città biciclette su brevetto Wolseley. La Wolsit (Wolseley italiana) era costruita nello stabilimento Tosi, nel 1924 sotto la spinta autarchica del fascismo l’azienda vendeva molto bene, tanto che nel 1927 Bozzi si staccò da Tosi e inaugurano stabilimento tutto suo

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Galmozzi 1951 squadra corsa Azzini Milano

“La disciplina mentale, la volontà di lavorare, oltre al talento, sono proprie di Galmozzi

è il modello più importante, è il passaggio dal cambio ad una leva tipo Campagnolo Paris Roubaix al Campagnolo Gran sport per cui si notano entrambi gli attacchi, i dentini per il primo e l, orecchietta per la secondo

Montata Gran sport primo tipo tranne il cambio posteriore Gran sport extra

Il numero di telaio è riportato anche sul manubrio

Gruppo completo Magistroni con serie sterzo Zenit

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Tempesta corsa 1972

Hanno collaborato con: Guerciotti, Cinelli


innovazioni di Tempesta cicli:  deragliatore a saldare / piantone schiacciato per accorciamento carro ruota posteriore / prototipo sella “Concor” /


L’avventura dei Tempesta parte nel 1930 a Terlizzi (Bari) con Vito, prosegue con il figlio Michele e continua ancora oggi con il nipote Silvio nell’officina di Milano.

Vito Tempesta nacque a Terlizzi, dove aprì un’officina per la riparazione e noleggio di biciclette e motocicli. Nel 1932 nacque il figlio Michele (alias Lino) il quale a partire dal 1958 abbraccerà con passione l’arte artigiana del padre. Nello stesso anno appare il terzo protagonista di questa storia, Silvio, il figlio di Michele, nasce con il ciclismo nel sangue, a due anni e mezzo, ancora prima di camminar, già pedalava con la sua piccola bici (senza l’aiuto delle rotelle, rimosse appositamente dal nonno) costruita interamente a mano dal padre.

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