Giovanni Gerbi è meglio noto come il diavolo rosso.
La leggenda dice che il soprannome Diavolo Rosso gli sia stato dato da un sacerdote, dopo che Gerbi arrivando come un fulmine era piombato sui fedeli in una processione.
Gerbi (1885-1955) è astigiano, ma in realtà si può dire anche alessandrino perchè all’epoca Asti faceva parte della provincia di Alessandria.Anch’egli dopo aver chiuso l’ attività agonistica diventa produttore ed è spesso ad Alessandria, arrivando sempre rigorosamente in bicicletta, ospite anche del negozio Maino.
Zeus Industrial nascendo 1926 in un’officina meccanica di Nicolás Arregui Gallastegui nella città basca di Eibar, un centro industriale nel nord della Spagna noto per la produzione di armi, macchine navali, macchine agricole, attrezzature per macchine da cucina e da cucire. La cosa più importante per le future fortune di Arregui, era la produzione di piccole parti, come bulloni per assi e mandrini, poi l’azienda si espanse rapidamente producendo componenti completi, telai e biciclette . Il primo catalogo di Zeus è del 1973, l’azienda fu anche la prima a sviluppare un deragliatore basato su un parallelogramma articolato, un prototipo mostrato nel 1971 al Fiftheth Brussels Show.
I telaisti erano i cognati Vanni e Boccardi, entrambi avevano lavorato con Galmozzi fino alla fine degli anni 40 , il primo per oltre vent’anni, prima nel vecchio capannone in via Melchiorre Gioia che fu distrutto a causa del bombardamento alla stazione di Milano poi in una piccola officina poco distante.
Telaio del 1968 che fu verniciato probabilmente nel 1970 dopo che Colnago depositò il logo dell’asso di fiori con le decalco della super
La bicicletta è come il cavallo nel West, ingrediente essenziale del paesaggio
Molinari assieme a Beltramo brevettarono il canotto sella in alluminio
Molinari Cicli – via Frejus 35, Torino. Costruttore torinese di Borgata Cenisia, rinomato telaista. La fabbrica ha prodotto validi esempi dell’artigianato torinese anche nel settore corsa e sportivo. E’ rimasta attiva dagli anni trenta del secolo scorso fino agli anni sessanta. cit|Registro Storico
Volava. Che andasse come una moto, lo si era capito subito: primo in una tappa e in una semitappa del Gran premio ciclomotoristico, che si faceva pedalando (in parte) nella scia di una moto.
Volava. Che andasse come un treno, lo si era visto già: primo nel Trofeo Tendicollo Universal, una gara a cronometro, anzi, la gara a cronometro, anzi, il campionato del mondo a cronometro.
Volava. Che fosse il più forte in una grande corsa a tappe, lo si scoprì al Giro d’Italia: primo nelle due tappe a cronometro, primo in una tappa con arrivo in salita, primo in una tappa alpina, primo nella classifica generale.
Volava. Che fosse il più forte anche nella corsa di un giorno, un giorno che valeva un anno, e un anno che sarebbe valso una vita, lo si ammirò al Mondiale di Reims: uscì allo scoperto quando al traguardo mancavano 250 km, e arrivò da solo.
Volava !!!!!
Era il 1958, ed Ercole Baldini, volando, sembrava imbattibile. Un anno magico, felice, vincente. Un anno verde oliva (la maglia della Legnano), rosa, iridato e anche tricolore, perché si laureò pure campione italiano. Un anno irripetibile e indimenticabile. Tant’è che sabato 10 novembre, a 60 anni di distanza, Ercole Baldini lo ricorderà ancora. Celebrandolo con familiari e amici, colleghi e appassionati, autorità e sportivi.
” Il potere di fare la differenza, è fare qualcosa di realmente diverso”
Nel 1979 sotto la scatola del movimento compare la scritta GIOS per esteso, alle due fasce bianche si aggiunge la fascia sul tubo orizzontale “Super Record GIOS” e la forcella assume un nuovo disegno che sarà ancora leggermente modificato l’anno successivo.
“Una volta se correvi in bici e avevi qualche ambizione mettevi da parte i soldi e prima o poi andavi a farti fare una bicicletta come si deve da un artigiano che aveva fama di eccellenza. A Milano i nomi erano i soliti: Cinelli, Galmozzi, Masi, Pogliaghi. Era un po’ come andare dal sarto: il telaista ti misurava, poi sceglieva la stoffa, i tubi, e il taglio, vale a dire lunghezze, altezze e inclinazioni, in funzione dalla specialità, strada o pista, inseguimento o velocità, e confezionava un telaio che ti cadesse a pennello proprio come un abito ben fatto.
Il telaista lavora peró il metallo e non il tessuto e i suoi strumenti di lavoro sono simili a quelli del fabbro: morsa, lima, martello, cannello per saldare, insieme a qualche prezioso e insostituibile utensile autocostruito. Ci vogliono poi buone mani, passione ed esperienza. Oggi tanto i vestiti quanto le biciclette si comprano nei grandi magazzini, di sarti non ce ne sono quasi più, e nemmeno di telaisti. Se andate in cerca di qualcuna delle vecchie botteghe milanesi molto probabilmente ci trovate un bar alla moda dove un bicchiere di rosso vi costa come un pranzo in trattoria ma non sanno nemmeno dirvi che vino è…”
Queste parole rappresentano perfettamente ciò che è stato il panorama dei tealisti milanesi.
Galmozzi fà parte di questa piccolo gotha di telaisti, la cui cultura sartoriale è da tempo finita nel dimenticatoio… purtroppo.
Questo sito utilizza i cookies per migliorare l'esperienza utente. Continuando con la navigazione accetti le condizioni. Puoi gestire le tue impostazioni in qualsiasi momento.Impostazione CookieHO CAPITO
Privacy & Cookies Policy
Privacy
Questo sito utilizza i cookies per migliorare l'esperienza di navigazione. I cookies sono suddivisi in necessari e non necessari e sono salvati dal tuo browser per agevolare le funzionalità di base del sito.
Questo sito si avvale anche di cookie di terze parti che ci aiutano ad analizzare e comprendere il comportamento degli utenti al fine di sviluppare sempre la miglior esperienza possibile di navigazione.
I cookies sono salvati nel tuo browser solo con il tuo consenso. Puoi in qualsiasi momento modificare le impostazioni di salvataggio e rimuovere i cookie dal tuo computer.
La procedura di cancellazione e rimozione dei cookie potrebbe differire tra browser e browser. Sono disponibili online numerose guide al riguardo.
I cookies necessari sono essenziali per garantire il corretto funzionamento del sito. Questa cateforia include anche cookies che assicurano funzionalità di base e sicurezza del sito web. I cookies di questo sito non contengono informazioni personali.