Masi corsa fine anni 50

Masi. Questo nome nel mondo della bicicletta da corsa è una leggenda. Faliero Masi è stato “il sarto” che dal 1949 nel negozio sotto l’altrettanto leggendario velodromo Vigorelli a Milano, in via Arona, ha scritto con il cannello di saldatura pagine memorabili nella storia di questo sport ridefinendone certi aspetti. Molti nomi leggendari hanno calcato il pavimento di questo negozio: Coppi, Anquetil, Merckx, Maspes, etc.. inutile fare l’elenco. Com’è inutile ripetere qui la storia di un mito che quasi tutti conoscono.

All’inizio del Novecento in piazza della Chiesa si trovava una delle prime botteghe da meccanico di biciclette. Ne era proprietario tale Campostrini che per alcuni anni ebbe come garzone Faliero Masi, un giovane che si cimentò anche nella carriera di ciclista.

Dopo un brillante avvio fra i dilettanti sul finire degli anni Venti Faliero passò ai professionisti. Partecipò, senza squadra, a due Giri d’Italia, ma in entrambi i casi fu costretto al ritiro. Nel 1933 vinse una coppa Zucchi.

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Wilier Triestina gruppo Campagnolo cinquantenario

Wilier Triestina nasce nel 1906 con il nome di Wilier, grazie all’idea di un commerciante bassanese, Pietro Dal Molin, di costruire in proprio biciclette. La sua fucina di “cavalli d’acciaio” sorge come un piccolo laboratorio sulle rive del Brenta, a Bassano del Grappa, e il suo successo aumenta di pari passo alla sempre maggior richiesta di biciclette.

Per questo motivo Dal Molin decide di allestire una squadra professionistica capitanata dal triestino Giordano Cottur, noto per essere succeduto nella Bassano-Monte Grappa per dilettanti nientemeno che a Gino Bartali.

Nello stesso periodo sull’onda del sentimento popolare di apprensione per le sorti di Trieste, Dal Molin decide di associare al nome della sua azienda quello della città giuliana.

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Stucchi corsa 1913

Di Alfonso “Fonso” Calzolari

Vergato (Bo) 30.4.1887- Ceriale (Sv) 4.21983 professionista dal 1909 al 1926, vinse il giro d’Italia nel 1914. Nell’edizione del giro del 1914, in cui si susseguirono fatti rocamboleschi come bufere di neve tempeste e ripetuti tentativi di sabotaggio ai suoi danni, stabilì anche una serie di primati ancora imbattuti: vinse infatti con 1 ora,55 minuti e 26 secondi di vantaggio su Pierino Albini (il maggior distacco mai inflitto dal vincitore al secondo classificato.

Inoltre al Giro del 1914 fece registrare la media di velocità più bassa di sempre (23,374 km\h) e il minor numero di atleti giunti a Milano(appena 8). In quel giro venne inserita anche la tappa più lunga di sempre, la Lucca-Roma di ben 430 km vinta da Costante Girardengo, in cui Calzolari difese il primato conquistato dalla tappa precedente.

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Confente corsa Masi

Lo “Stradivari” delle biciclette

Mario Confente: un nome sconosciuto ai più, che cela però un talento, un genio della meccanica, ma allo stesso tempo una persona umile, laboriosa e dal grande cuore che merita di essere ricordata e valorizzata.


La sua “storia d’amore” con la bicicletta iniziata quando aveva tredici anni l’ha portato prima a gareggiare e successivamente a produrre cicli di altissima qualità tanto da essere definito dall’amico e collaboratore Jim Cunningham lo “Stradivari” delle biciclette.


Mario Confente nacque a Montorio Veronese il 29 gennaio 1945 da una modesta famiglia. Terzo di cinque figli, ed unico maschio, non ebbe un’infanzia facile; iniziò a lavorare giovanissimo come apprendista nel locale negozio di ferramenta del signor Carli sito al civico 26 di via Olivé, ma la sua attitudine e passione per la meccanica furono ben presto notate da Antonio Tiberghien il quale, avendo conosciuto Mario grazie al rapporto di amicizia che lo legava ai suoi figli, gli offrì un posto come riparatore di telai nel grande lanificio di sua proprietà. Qualche tempo prima egli si iscrisse alla scuola professionale “L. Da Vinci” dove ebbe modo di ampliare le sue conoscenze in materia di meccanica.

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Fiamme S.A Milano cerchi

S.A. Fiamme of Milano

  by Breaking Away

Update January 10, 2018

A fellow Legnano enthusiast in the Netherlands is in the process of restoring an early Tipo Roma cambio corso model and the online conversation turned to the period-correct rims for his project. And with that an interest on my part to update the site with some additional background on one of Legnano’s long-standing component suppliers, Fiamme.

I have yet to find a reference that dates the founding of S.A. Fiamme of Milano, a component maker that is best known for the production of aluminium rims but also produced high-quality stems and handlebars. What is available of Fiamme’s history takes shape in the early 1930’s when Mario Longhi patented the double eyelet, hollow aluminium rim on January 5th, 1934 just two hours prior to a similar patent being filed by Mavic of France (source: Hilary StoneMavic). Longhi licensed the patent to Fiamme until its expiration and also to Mavic until 1947 according to the Mavic website.

Below is a drawing of the original aluminium Fiamme sprint rim incorporating the Longhi patented construction as illustrated in their 1935 catalog (source: Hilary Stone) and following that an advertisement for the Fiamme sprint rims in the March 2, 1934 issue of Cycling magazine (source: Classic Lightweights UK).

The first image below is from the extensive 1952 Emilio Bozzi SpA parts catalog, offering the Fiamme tubular rim with and without eyelets. Note the Fiamme logo incorporates an image of Pegasus, the mythological winged horse, as opposed to the illustration of a helmet that we are most familiar with. Also the label is in the shape of a ‘marquis’ rather than an oval. I have yet to come across a tubular type rim with the Pegasus illustration on the label.

The second image below is the Fiamme rim with eyelets on the 1946 Legnano Tipo Roma in my collection. The ‘Brevetto Longhi’ license stamped above the ‘S.A. Fiamme’ branding can also be found in the identical format on my original 1958 Roma and my 1963 Roma. However, the Fiamme rims (with eyelets) on my original 1966 Roma are simply stamped ‘S.A. Fiamme’ with ‘Made in Italy’ below, suggesting that the Longhi patent had expired by that time. I should also mention that the valve hole on all of the above rims has a reinforcing eyelet.

The third image below is courtesy of a post on Bike Forums by ‘iab’ who references it to a 1948-1949 Viscontea Pista. What is notable is this early Fiamme red label rim is without the reinforcing spoke eyelets and is simply engraved ‘Fiamme Milano’, and without the words ‘Brevetto Longhi’ as the rim does not make use of the Longhi patent.

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Frejus corsa 1934/35


La FREJUS è una delle più gloriose marche italiane. Fondata a Torino nel 1896 da Elmo Guelfi, la Frejus è sempre stata orientata verso una produzione di qualità, elettivamente di tipo sportivo.

La Casa ha sempre considerato l’impegno agonistico come strumento di promozione del marchio, per questo è sempre stata presente, per oltre mezzo secolo ai massimi livelli sui percorsi di gara.

Nella lista interminabile di vittorie, spiccano 2 Giri d’Italia, 4 Campionati del mondo, 2 allori Olimpici ed altro ancora.

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Piave corsa 1954

La fabbrica , fondata nel 1929 (Marchio originario di Santa Lucia di Piave in provincia di Treviso) dalla famiglia Michelin che non possiede più l’attività, lo stesso marchio cambiando proprietà ha subito la modifica in CiclO Piave e non produce più telai per bici da corsa) da allora con marchio registrato, produce e vende in esclusiva le proprie realizzazioni.

freni Universal extra primo tipo

guarnitura Magistroni con gruppo Campagnolo gran sport

collezione privata dell’amico francese Denis

Benotto corsa 1950 col cambio Paris Roubaix

Il telaio fu fatto da un artigiano famoso torinese Giuseppe Pelà. Pelà ‘non ha mai voluto il proprio nome su nessun telaio, probabilmente per non interferire o entrare in conflitto con gli interessi commerciali dei team o dei ciclisti per cui ha costruito”.

La storia della Benotto

Il marchio nasce a Torino nel 1931 da una idea di Giacinto Benotto, un giovane ciclista di 24 anni.

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