Monta il cambio a 3 velocità Pedor ( brevetto svizzero ) . Fu il primo modello a trattenimento a mezzo leva
Il cambio posteriore era azionato da un elicoide, e aveva 2 puleggie
Continua a leggere “Gloria corsa modello Extra 1932”"Il paradiso in terra non esiste, ma chi va in bicicletta ci arriverà comunque." – Parrini
Monta il cambio a 3 velocità Pedor ( brevetto svizzero ) . Fu il primo modello a trattenimento a mezzo leva
Il cambio posteriore era azionato da un elicoide, e aveva 2 puleggie
Continua a leggere “Gloria corsa modello Extra 1932”Casa fondata nel 1932 a Milano da Alfredo Focesi con l’immediato scopo di costruire biciclette da corsa .
nel 1923 Libero Ferrario su bici Gloria vince il Campionato Mondiale per dilettanti. Da quel momento la Gloria diviene un “nome”. Mitici erano i “Garibaldini”, i corridori della squadra Gloria che nelle gare a tappe portavano lo scompiglio per la loro irruenza
Storia di vita quotidiana,
questa mattina sono andato in mezzo ai monti con la mia MTB, in una discesa raggiungo un altro ciclista con il quale scambio due parole, poi assieme risaliamo in mezzo ad un castagneto e un tratto di crinale poi un single-track in discesa, infine dopo una salita siamo arrivati a un bivio; prima di lasciarci, lui si è tolto gli occhiali, mi ha dato la mano, sono Michele da pochi giorni ho 90 anni!
L’attività in campo ciclistico di Alfredo Focesi inizia prima della guerra 1915-18 come collaboratore di un campione dell’epoca che aveva aperto un negozio. All’inizio degli eventi bellici, Focesi rileva il negozio e, dopo la guerra, alla quale aveva partecipato con onore, inizia a pieno ritmo la sua attività. La fondazione dell’azienda risale al 18 agosto 1921 da Alfredo Focesi, grande appassionato di corse ciclistiche, Francesco Galmozzi (che in seguito avrebbe fondato l’azienda omonima) e Artemisia Gerbi, moglie del Focesi e sorella del corridore Giovanni Gerbi ( il diavolo rosso) .
La ragione sociale completa, “A.M.F. Gloria” derivava dalla contrazione delle parole “Alfredo Focesi di Milano. Nella Sportivo appassionato e imprenditore moderno e creativo, all’inizio del 1922, da un modesto capannone di legno di 90 metri quadrati sito in via Scarlatti, fa uscire la prima bicicletta “Gloria”. Il nome è certamente immodesto ma di buon auspicio: le biciclette “Gloria” si affermano subito in modo clamoroso e, anche se la produzione è ancora limitata, già alcuni dilettanti di fama vincono usando i gioielli di Focesi.
I campioni della “Gloria” corrono solamente per passione, non percepiscono stipendi ma solo premi in caso di vittoria. Alfredo Focesi è buono e, nei limiti del possibile, munifico. Tratta molto bene sia i suoi dipendenti sia i suoi corridori. Tutti gli vogliono bene tanto che cominciano a chiamarlo “papà Focesi”.
La fortunatissima azienda deve perfino rinunciare ad ordinazioni, non essendo in grado di soddisfare tutte le richieste. Sono indispensabili nuovi impianti.
Nel 1929, papà Focesi non resiste al desiderio di formare una squadra di ciclisti professionisti. Le bici sono di uno splendido grigio satinato, le maglie sono grigie con fascia blu, come quelle dell’Atala, vincitrice dell’unico Giro d’Italia corso a squadre quando Alfredo Focesi era giovanissimo.
All’esordio della Milano-Sanremo, i corridori di papà Focesi affrontano la corsa con tale baldanzoso impeto che qualche giornalista li definisce “i garibaldini”. I “garibaldini”, con la loro generosità in corsa, diventano i beniamini degli sportivi che amano il loro modo di correre spregiudicato e battagliero.