Zeus Industrial nascendo 1926 in un’officina meccanica di Nicolás Arregui Gallastegui nella città basca di Eibar, un centro industriale nel nord della Spagna noto per la produzione di armi, macchine navali, macchine agricole, attrezzature per macchine da cucina e da cucire. La cosa più importante per le future fortune di Arregui, era la produzione di piccole parti, come bulloni per assi e mandrini, poi l’azienda si espanse rapidamente producendo componenti completi, telai e biciclette . Il primo catalogo di Zeus è del 1973, l’azienda fu anche la prima a sviluppare un deragliatore basato su un parallelogramma articolato, un prototipo mostrato nel 1971 al Fiftheth Brussels Show.
Continua a leggere “Zeus Criterium 1969\ Zeus 2000 1973 \Zeus 2001”Tag: campagnolo
I telaisti erano i cognati Vanni e Boccardi, entrambi avevano lavorato con Galmozzi fino alla fine degli anni 40 , il primo per oltre vent’anni, prima nel vecchio capannone in via Melchiorre Gioia che fu distrutto a causa del bombardamento alla stazione di Milano poi in una piccola officina poco distante.
Telaio del 1968 che fu verniciato probabilmente nel 1970 dopo che Colnago depositò il logo dell’asso di fiori con le decalco della super
Continua a leggere “Colnago Freccia 1968”Gambato era il marchio di una società che fino al 1992 era di proprietà di un Sig. Aguillaneido a aveva sede nel quartiere Avellaneda di Buenos Aires
Alla fine degli anni 40 , un ingegnere di nome Marcello Gambato , progettista di ingranaggi, ottenne un brevetto italiano nel 1952 per un design più moderno del deragliatore. La versione francese di questo brevetto n. 988.772 fu concessa a Tullio Campagnolo, il che implica che Gambato stesse lavorando con o per Campagnolo in quel momento.
De Rosa …..una scelta di cuore
De ROSA 1993 tubazioni Columbus EL oversize
Un giro in bicicletta è una fuga dalla tristezza
cit di james Starrs
Ecco il racconto che nel 1997 il mitico Cino Cinelli (proprio quello divenuto famoso per i manubri e le sue biciclette) fece alla Gazzetta dello Sport ricordando il “suo” ciclismo.
Strade bianche: si mangiava polvere e fango. Tubolari piu’ larghi e pesanti mezzo chilo l’uno. Una corona davanti e la tripla dietro. I cerchi erano in legno. La ruota si poteva cambiare solo se era rotta, in caso di foratura bisognava arrangiarsi da soli. Il ciclismo degli anni Trenta, com’e’ facile immaginare, era molto diverso da quello di oggi.
“La disciplina mentale, la volontà di lavorare, oltre al talento, sono proprie di Galmozzi
è il modello più importante, è il passaggio dal cambio ad una leva tipo Campagnolo Paris Roubaix al Campagnolo Gran sport per cui si notano entrambi gli attacchi, i dentini per il primo e l, orecchietta per la secondo
Montata Gran sport primo tipo tranne il cambio posteriore Gran sport extra
Il numero di telaio è riportato anche sul manubrio
Gruppo completo Magistroni con serie sterzo Zenit
Continua a leggere “Galmozzi 1951 squadra corsa Azzini Milano”Bianchi Folgorissima
Bianchi Società produttrice di biciclette fondata nel 1885 a Milano da Edoardo Bianchi . L’azienda si affermò presto come una delle principali imprese industriali milanesi (le biciclette Bianchi furono utilizzate nelle corse ciclistiche dai maggiori campioni italiani). Nel 1899 la produzione si estese alle automobili, alle motociclette, ai motocarri, agli autocarri e ai motori a combustione interna per uso industriale. Dopo la seconda guerra mondiale la produzione di biciclette rimase affidata alle Officine Metallurgiche Edoardo Bianchi Velo, mentre quella delle automobili e degli autocarri passò alla Auto Bianchi, costituita nel 1955 in società con la Pirelli e la Fiat (che nel 1958 rilevarono anche la parte della B.)
montato su una Bianchi Folgorissima si differenzia dai modelli successivi dalla mancanza del registro e di un pattino diverso
il secondo modello è uguale al terzo cambia la scritta che è orizzontale
il terzo modello molto comune …….qui la scritta è verticale.
Usare questo cambio è facile come camminare sull’acqua……………………collezione privata
SOMEC (Società Meccanica) nasce nel 1973 a Consolice in provincia di Ravenna dai soci Oliviero Gallegati, Pierino Scarponi e Giuliano Montanari.
Montanari e Gallegati si conobbero nell’ambiente delle corse giovanili quando dirigevano le squadre ciclistiche dei ragazzi della Baracca Lugo, entrambi lavoravano nel settore meccanico. Aprirono la SOMEC puntando dapprima sul settore della carpenteria meccanica e, solo come seconda attività, la produzione di biciclette, che però divenne già dal 1985 quella di maggior successo con 1300 biciclette sportive.
Le “biciclette speciali SOMEC” nei primi anni erano costruite esclusivamente su misura per i ciclisti della zona, in seguito grazie alla lavorazione artigianale di alto livello offerta dall’azienda e alla partecipazione a fiere internazionali, vennero apprezzate ed acquistate anche all’estero . Il metodo per la costruzione negli anni ’70 era la saldo brasatura con castolin di tubi Columbus.
Nel 1976 l’azienda si è trasferì a 30 km, da Conselice a S. Agata sul Santerno, i telai prodotti dagli anni ’80 ai ’90 erano all’incirca 1.900 annui, per un totale ad oggi di circa 25.000. Un telaio SOMEC costava all’incirca dalle 80.000 Lire negli anni ’70 fino a 1.000.000 di Lire nel 1990. La verniciatura fino al 2001 era affidata al grande maestro Martini di Lugo.