Arbos nasce dall’acronimo di due piacentini Araldi e Boselli
Tag: cambio campagnolo a 2 leve
rarissimo telaio Arbos con targhetta scudo , guarnitura e serie sterzo Torpado
Arbos ,un grande marchio piacentino
L’antico e glorioso marchio Torpado è nato a Padova nel 1895 e dal 2001 è di proprietà della Cicli Esperia Negli anni ’50 e fino al 1962, Torpado ha avuto una squadra di professionisti che ha partecipato a undici edizioni del Giro d’Italia. Fondatore dell’azienda Torpado è Torresini da cui l’acronimo del marchio (Torresini-Padova). La storica sede era in Via Nicolò Tommaseo a Padova poi si è trasferita in Zona Industriale . La maglia dei corridori era di color blu con fascia orizzontale nera. Erano gli anni di Bevilacqua, Brasola, Conterno, Dall’Agata, De Filippi, che ha vinto una tappa del Giro, Favero, Gismondi, Giusti, Zamboni ma, soprattutto, di Cleto Maule e Aldo Moser che rivaleggiarono con Coppi e Magni giungendo, rispettivamente, quarto e quinto al Giro del 1956. Aldo Moser vinse due tappe del Giro di cui una sul Pordoi. Per la squadra i telai erano fatti personalmente per ogni corridore. Si partiva dal telaio base Torpado e poi modificato secondo le esigenze dell’atleta. La pittura del telaio era fatta a immersione e dopo si passava in forno. La filettatura e il perfezionamento della vernice erano fatti a mano. Prima della sabbiatura si fregava il telaio con la carta vetrata, poi si passava l’antiruggine. I telai erano in acciaio mentre il manubrio in alluminio. C’era un negozio storico in Piazza Insurrezione, “Torpado” dove erano vendute le bici ma soprattutto esposti i trofei. A quei tempi, Torpado, era la seconda azienda italiana del settore per vendite e dipendenti.
L’elemento fondante dell’azienda Torpado era il lavoro di squadra, l’affiatamento ma, soprattutto una grande passione. La stessa passione che contraddistingue oggi la Cicli Esperia con il nuovo Torpado Factory Team, che partecipa alle prove di Coppa del Mondo di mountain bike, alle maggiori competizioni internazionali, agli Europei e Mondiali.
tratto da torpado
serie sterzo torpado
guarnitura magistroni con pedivelle marcate torpado
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freni BOWDEN
conservata
porta un pò un d ‘azzurro, in queste giornate !!!!
mozzi Atala
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- la GLORIA ….è stata la scuola di molti ….
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La storia della Gloria
E’ il 1922 quando Alfredo Forcesi fonda in Viale Abruzzi 42 a Milano la Gloria. Non lo sa ancora, ma da lì a poco quella fabbrica sarà la fucina dei più grossi talenti italiani della bicicletta, come Faliero Masi ed Ernesto Colnago, che proprio alla Gloria iniziano a lavorare negli anni ’30.
La storia sportiva della Gloria comincia bene: dopo solo un anno di produzione, la Gloria può già fregiare il proprio marchio dei colori iridati, centrando subito un campionato mondiale: è quello vinto nel 1923 da Libero Ferrario. Nel 1931 Francesco Camusso porterà il marchio milanese ancora agli onori della cronaca sportiva vincendo il Giro d’Italia. La squadra co
rse della Gloria vanterà in seguito altri campioni, come Costante Giradengo e Learco Guerra.
Fino alla seconda guerra mondiale quello della Gloria è considerato uno dei marchi più conosciuti della intera produzione ciclistica italiana. Già dagli anni ’20 le biciclette Gloria si riconoscono dal livello altissimo di finiture e dalle tipiche congiunzioni a fiore. Si tratta di particolari che Colnago ed altri artigiani riporteranno sulle proprie biciclette solo dagli anni ’50.
Fiore all’occhiello della produzione è il modello “Garibaldina”, considerata tra le più belle biciclette del mondo. Il telaio è satinato e nichelato e riporta in ogni congiunzione il tipico fiore a tre foglie.
Il marchio mostra le lettere AMF (Alfredo Forcesi Milano) stilizzate, sui colori dell’iride (grazie al campionato del mondo vinto), il marchio Gloria e il nome della città di produzione Milano.
a.v.e.r
- guarnitura GLORIA
- caratteristico giglio