freno a tampone con comando a filo
si notano i laccioli a sostegno della guaina saldati al telaio
il perno ruota estraibile come nelle moto
collezione privata
un ringraziamento a Luciano di Cengio ,uno dei massimi esperti del novecento francese
un po ….. di storia
Il 6 giugno 1885 Armand Peugeot è entusiasta: arriva alla fabbrica di Valentigney per partecipare a un Consiglio di Gestione, con una bella idea in testa. Nella logica della società Les Fils de Peugeot frères, fondata nel 1878, di aggiungere costantemente nuove attività al catalogo basandosi sulle competenze della casa egli vuole impegnarsi in più di una sfida: “dobbiamo interessarci alla fabbricazione di tricicli e biciclette”. Armand presenta il suo progetto con sicurezza, evidenziando un’analisi minuziosa dei mercati e dei fabbricanti di due ruote, principalmente inglesi. È giunta l’ora anche poichè lo scontro tecnico che ha indispettito Oltremanica, sembra ormai assopito. Non si tratta più del confronto diretto del velocipede con la bicicletta. La bicicletta dotata di una ruota anteriore da 1,2 metri di diametro sembra declinare a confronto con la safety bicycleequipaggiata con ruote dello stesso diametro e di una catena di trasmissione. Prudentemente, Armand propone di lavorare su tre modelli per valutare il mercato francese e fare esperienza sulle tecniche di fabbricazione. Propone di produrre a Valentigney tre modelli: “una bicicletta semplice – denominata Velocipede-, un triciclo e una bicicletta a catena “Canguro”- cioè una bicicletta come oggi la intendiamo” . L’obbiettivo è chiaro: “queste macchine saranno costruite secondo i modelli inglesi più perfezionati e, secondo il tipo, anche con cambio di velocità a due o tre marce”. Per esperienza, Armand è fautore di una qualità perfetta e questo significa che questa scelta ha due limiti “dedicare a questa nuova attività i nostri migliori talenti, a cominciare da Ernest Rigulot”, e poi far evolvere i nostri prodotti utilizzando “ciclisti esperti. Se le biciclette saranno riconosciute ottime, si studierà la loro fabbricazione su una scala più grande”. I prezzi di vendita sono fissati tra i 200 e i 290 Franchi Francesi. Se tutto si svilupperà come previsto “ci organizzeremo per costruire 50 tricicli, 25 biciclette e 25 “Canguro” per la primavera del 1886”. Bisogna solo trovare un’officina a Valentigney “solo alloraprenderemo una decisione definitiva su come proseguire l’attività di produzione biciclette”. La decisione viene presa nel febbraio del 1896, con sei mesi di anticipo. Oltre al sostegno della famiglia, Armand riceve la richiesta “di spingere l’affare il più possibile”. Il budget previsto è stabilito
tra i 40 e 50.000 Franchi Francesi, cioè l’8 % del giro d’affari per la nuova attività: l’officina speciale per la produzione di velocipedi. Più grande del previsto l’officina scelta è a Beaulieu, a due passi da Valentigney. Vengono costruiti tre edifici, uno per l’aggiustaggio e il montaggio, l’altro per i semilavorati, la forgiatura e la saldatura, l’ultimo per la lucidatura e la nichelatura. Bisogna far in fretta perchè la concorrenza già fa pressione. Nel marzo 1887 viene costruito un quarto edificio per la verniciatura e il magazzino delle biciclette finite. Ma gli avvenimenti accelerano. In ottobre Armand è alle strette:“bisogna ingrandire nel più breve tempo possibile”bisogna usare ogni superficie “anche quelle del mio giardino”.L’Esposizione Universale del 1889 spinge le vendite – permettendo di mantenere i tre modelli a catalogo – ma già con delle varianti. Le biciclette con grande ruota, vendute in tre modelli, costituiscono i modelli di base, da 225 a 450 Franchi Francesi. Senza catena e a ruota libera, sono infatti economiche da costruire. Il triciclo costituisce l’alto di gamma ed è offerto dai 500 ai 600 Franchi Francesi, dotato di due posti fianco a fianco. Resta il modello principale, la bicicletta con ruote da 75 cm, venduta a 450 Franchi Francesi. Nel 1890 viene battezzata Lion Peugeot e riceve sul canotto del telaio lo stemma del Leone sulla freccia. Nel 1892, Beaulieu produce 7.000 biciclette all’anno, 9.000 nel 1896, che è comunque un volume insufficiente. Nel 1900 la fabbrica, che occupa 650 operai, è riorganizzata per raggiungere la produzione di 20.000 biciclette all’anno. Logicamente le biciclette a catalogo Peugeot vengono differenziate: telaio a collo di cigno, dritto o rinforzato, tandem o bicicletta per bambino. Le opzioni permettono di personalizzarle: manubrio piatto o sport, curvato o ribassato, copricatena o paravestito, sterzo con cuscinetto a sfere, campanello, sella rigida o a molle. Il successo cambia il vocabolario: non si parla più genericamente di bicicletta, ma di una Peugeot.
Club Storico Peugeot Italia da: Moments Choisis