bici corsa – late 70 -Vicini tour de france 1979 – restored by Martini

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Mario Vicini, detto Gaibèra

Mario Vicini, (Cesena, 21 febbraio 1913 – Cesena, 6 dicembre 1995)

Nato a Martorano di Cesena,  “è Gagg ad Gaibèra” (così chiamato per il colore rossiccio dei capelli e il soprannome della famiglia) si cimenta nell’attività agonistica nel 1931 senza mettersi particolarmente in luce. Bravo sul passo, denota difficoltà quando la strada comincia a salire. Si stacca facilmente e neppure la spericolatezza in discesa riesce a farlo recuperare. Limite questo di non poco conto se si pensa che nella sua Romagna praticamente non esistono corse senza salita. Grazie all’amico Angelo Carghini, buon arrampicatore di Sogliano al Rubicone che lo assiste nel corso del 1932 durante gli allenamenti prodigo di consigli, acquista gradualmente padronanza trasformandosi in scalatore.

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bici corsa – fine anni ‘ 70 – Ronchini

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DIEGO RONCHINI

professionista dal 1956 al 1966 con 14 vittorie

nacque a IMOLA nel 1935

alla conclusione di una splendida carriera dilettantistica ( fra l’altro al suo attivo,il GIRO di LOMBARDIAe quello delle MARCHE nel 1957 ,la RUOTA D’ORO,

il GRAN PREMIO PIRELLI e altre 20 gare nel 1956 ) debuttò in maniera stupefacente nel GIRO di LOMBARDIA restando in testa alla corsa, assieme al suo idolo

COPPI,sino a 5 km dal VIGORELLI allorchè sotto la spinta di MAGNI (scatenandosi per reagire alla dama bianca che,superandolo in auto, gli aveva fatto uno sberleffo )

il gruppetto degli inseguitori con DARRIGADE raggiunse la coppia di testa e il francese vinse davanti al campionissimo ,uno sprint spaccacuore.

un anno dopo RONCHINI si prese la rivincita imponendosi nella classicissima di CHIUSURA

ma non fu il solo exploit,anche se un male lo costrinse a pause che ne menomarono il rendimento e i risultati

riuscì a indossare la maglia tricolore vincendo il drammatico sprint nel giro del LAZIO nel 1959

nel giro d’ ITALIA del 59 si piazzò 4 da ANQUETIL nel 1963 indossò la maglia rosa x 10 tappe

tratto dalla storia del ciclismo quarto volume

 

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restaurata

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sella laser

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“Torpado ” 1947 col cambio campagnolo a 2 leve con telaio Arbos

rarissimo telaio Arbos  con targhetta scudo , guarnitura e serie sterzo Torpado 

Arbos ,un grande marchio piacentino

 

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L’antico e glorioso marchio Torpado è nato a Padova nel 1895 e dal 2001 è di proprietà della Cicli Esperia Negli anni ’50 e fino al 1962, Torpado ha avuto una squadra di professionisti che ha partecipato a undici edizioni del Giro d’Italia. Fondatore dell’azienda Torpado è Torresini da cui l’acronimo del marchio (Torresini-Padova). La storica sede era in Via Nicolò Tommaseo a Padova poi si è trasferita in Zona Industriale . La maglia dei corridori era di color blu con fascia orizzontale nera. Erano gli anni di Bevilacqua, Brasola, Conterno, Dall’Agata, De Filippi, che ha vinto una tappa del Giro, Favero, Gismondi, Giusti, Zamboni ma, soprattutto, di Cleto Maule e Aldo Moser che rivaleggiarono con Coppi e Magni giungendo, rispettivamente, quarto e quinto al Giro del 1956. Aldo Moser vinse due tappe del Giro di cui una sul Pordoi. Per la squadra i telai erano fatti personalmente per ogni corridore. Si partiva dal telaio base Torpado e poi modificato secondo le esigenze dell’atleta. La pittura del telaio era fatta a immersione e dopo si passava in forno. La filettatura e il perfezionamento della vernice erano fatti a mano. Prima della sabbiatura si fregava il telaio con la carta vetrata, poi si passava l’antiruggine. I telai erano in acciaio mentre il manubrio in alluminio. C’era un negozio storico in Piazza Insurrezione, “Torpado” dove erano vendute le bici ma soprattutto esposti i trofei. A quei tempi, Torpado, era la seconda azienda italiana del settore per vendite e dipendenti.

L’elemento fondante dell’azienda Torpado era il lavoro di squadra, l’affiatamento ma, soprattutto una grande passione. La stessa passione che contraddistingue oggi la Cicli Esperia con il nuovo Torpado Factory Team, che partecipa alle prove di Coppa del Mondo di mountain bike, alle maggiori competizioni internazionali, agli Europei e Mondiali.

tratto da torpado 

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serie sterzo torpado

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guarnitura magistroni con pedivelle marcate torpado

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” Bianchi del Centenario ” 1985

bianchi Centenario 1885 – 1985

Edizione limitata e nunerata di 1.500 pezzi.

Conservata, mai usata, ancora nella sua borsa originale.

La bici del Centenario doveva essere speciale e differente da tutte quelle prodotte precedentemente.

È stata realizzata quindi con tubi speciali Columbus SLX realizzati appositamente per questo modello

(come è scritto/pantografato sul tubo sterzo).

Espressamente realizzati e personalizzaati per questo modello Centenario sono anche i tubolari Vittoria, 

i cerchi Bianchi Special, la finitura in vernice “Black Pearl” e il fregio in metallo prezioso.

Il gruppo è il primissimo campagnolo C Record 1985, completamente pantografato

con il simbolo del Centenario e della Bianchi, i mozzi sono i rari Star Sheriff flangia larga.

mentre i freni sono numerati e della serie speciale “Century” in colore antracite.

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bici corsa Umberto Dei Milano 1955 col campagnolo gran sport

Umberto Dei 1955

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La storia di Umberto Dei

Umberto Dei era già un meccanico apprendista quando ha iniziato la sua carriera come costruttore della sua prima bicicletta nel 1896, ma purtroppo per i suoi scarsi mezzi finanziari, dovette limitarsi alle costruzione di biciclette per piccoli commercianti locali e modelli da corsa per i suoi amici e compagni che correvano con lui e che pagavano in anticipo il costo dei materiali di costruzione.

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