Maino, La “Ferrari della bicicletta”
L’azienda che l’alessandrino Giovanni Maino fonda nel 1896 in piazza Garibaldi ad Alessandria è destinata in un ristretto ambito di tempo a diventare un riferimento per sportivi ed appassionati.
Curiosità su Maino
I reparti dello stabilimento di Giovanni Maino erano tutti completamente integrati proprio come una catena di montaggio, al termine della quale si arrivava alla realizzazione compiuta dell’opera d’arte, finita e rifinita, in tutti i suoi dettagli e accessori. Proprio come avviene per una collezione d’abiti di alta sartoria: si parte dal modello base per ridisegnare e creare una nuova bicicletta Maino.
Si intrecciano creatività e tecnica, con il contributo essenziale della meccanica e la precisione quasi maniacale delle rifiniture “griffate”. Marca Maino era la sintesi di tutto questo. Dalla creatività alla realizzazione in officina. Upcycle
Fra i primi passaggi del processo artigianale-industriale, quelli dello studio e lavorazione delle foto, usate come veri modelli delle biciclette da trasformare – a prodotto finito – in nuove serie di prototipi.
La bicicletta realizzata veniva poi fotografata nuovamente e stampata (con le matrici di piombo) per arricchire e completare il catalogo, per i rivenditori autorizzati, di altissimo livello come documentato nella Mostra Alessandria Città delle Biciclette in esposizione temporanea al Museo del Ghisallo di Magreglio (Como) fino al 28 maggio 2017.
Giovanni Maino era davvero un genio anche del marketing: capisce immediatamente che le fotografie dei campioni sono la strategia di comunicazione e pubblicità più empatica ed efficace che può adottare. La scritta appare bene evidente sulle maglie dei fuoriclasse del pedale. La sponsorizzazione è presto fatta.
collezione privata