ho notato nel tubo dello sterzo qualcosa di insolito come una deformazione del tubo. Avevo sentito spesso che si trovano i biglietti nei telai ma non ci volevo credere. Ho inserito il dito da sotto e ho tirato fuori quel bigliettino e dopo una rapida ricerca su Google e mi sono pietrificato quando ho visto il ciclista con la maglia della Legnano .Chiaramente non ci metto la mano sul fuoco Però mi piace crederlo
intervista a Giovanni Gotti
Nel 1934 era al via come “libero” al Giro d’Italia. Il mitico giornalista Orio Verganilo notò, gli dedicò un articolo, un’intervista in corsa, scrisse: “Ha ventun anni, sei fratelli e tre sorelle. -Avete un po’ di terra?, “No, siamo poveri”. Si accelera perché siamo un momento in ritardo. Poi si rallenta. Il caldo vien giù a piombo. – Ti piace fare il Giro d’Italia?”. “Sì”. – Perché? – Tace, non ride più. “Perché vado a Trieste. Sapevo che c’era tappa a Trieste. E allora mi sono iscritto. Almeno a Trieste ci voglio arrivare… Mio padre era muratore. Quest’anno ha lasciato il paese per andare a lavorare a Trieste. Aveva 53 anni. E’ morto là in tre giorni per una polmonite presa in cantiere. Non ho fatto in tempo a vederlo vivo. E adesso a Trieste voglio andare a trovarlo”. Gotti cerca di trattenere il pianto, ma non può e adesso tace e singhiozza, in coda al gruppo, continuando a pedalare a gambe larghe per la valle sconosciuta”.
collezione privata
Bella la bici ancor più bella la storia
ciao Marco , si molto bella ,peccato per il colore , le Legnano di quel periodo erano blu
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