Somec Air 1983

SOMEC (Società Meccanica) nasce nel 1973 a Consolice in provincia di Ravenna dai soci Oliviero Gallegati, Pierino Scarponi e Giuliano Montanari.
Montanari e Gallegati si conobbero nell’ambiente delle corse giovanili quando dirigevano le squadre ciclistiche dei ragazzi della Baracca Lugo, entrambi lavoravano nel settore meccanico. Aprirono la SOMEC puntando dapprima sul settore della carpenteria meccanica e, solo come seconda attività, la produzione di biciclette, che però divenne già dal 1985 quella di maggior successo con 1300 biciclette sportive.
Le “biciclette speciali SOMEC” nei primi anni erano costruite esclusivamente su misura per i ciclisti della zona, in seguito grazie alla lavorazione artigianale di alto livello offerta dall’azienda e alla partecipazione a fiere internazionali, vennero apprezzate ed acquistate anche all’estero . Il metodo per la costruzione negli anni ’70 era la saldo brasatura con castolin di tubi Columbus.

Nel 1976 l’azienda si è trasferì a 30 km, da Conselice a S. Agata sul Santerno, i telai prodotti dagli anni ’80 ai ’90 erano all’incirca 1.900 annui, per un totale  ad oggi di circa 25.000.  Un telaio SOMEC costava all’incirca dalle 80.000 Lire negli anni ’70 fino a 1.000.000 di Lire nel 1990. La verniciatura fino al 2001 era affidata al grande maestro Martini di Lugo.

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Olympia corsa 1930 mod. giro di Francia

se ne contano pochissime in Italia

LA STORIA DI CICLI OLYMPIA

È il 1893 e a Milano, vicino a porta romana, Carlo Borghi fonda Olympia. All’inizio non solo bici, anche motocicli, poi, è al ciclismo che Borghi dedica passione edenergie. Con le maglie Olympia, bianche con fascia nera, Enrico Mollo, arriva secondo al giro d’Italia (1940) e pietro Chiappini vince una Milano- Torino (1941). 

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freni Campagnolo record primo tipo senza scritta 1968

la storia dei freni Campagnolo inizia esattamente quattro giorni prima del campionato del mondo su strada a Imola nel 1968, esattamente ci troviamo a Dozza, un borgo medioevale situato sulle colline romagnole ……..

ripercorriamo quel giorno, anzi dalla sera prima .

la banda musicale del maestro Baroncini suona nella piccola piazza ed il clima festoso coinvolge anche Gianni Motta.

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Maino corsa anni 30

Nel 1896 Giovanni Maino , da Spinetta, apre ad Alessandria una fabbrica di biciclette, che diventa nota a livello mondiale. La storica bicicletta Maino è cantata anche da Ornella Vanoni (hanno ammazzato il Mario)con il testo di Dario Fo

……..fin da ragazzo correva in bicicletta ….per la Amatori Gallaratese …..con una Maino rubata con destrezza ……a un corridore della Pedal Montese…………..cantata da Ornella Vanoni
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Suzzi corsa 1957

Uno dei più celebri artigiani emiliani.

La sua bottega è attiva dai primi anni ’20 fino alla fine degli anni ’80.

Suzzi aveva la sua bottega a Imola, ma era anche rivenditore a Bologna, in via Fossato 21.

Nel corso degli anni nella sua bottega sono state assemblate diverse biciclette, da corsa e da passeggio.

Il suo logo era uno scudo azzurro in stile cinquecentesco.

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Legnano modello 54 del 1929

ho notato nel tubo dello sterzo qualcosa di insolito come una deformazione del tubo. Avevo sentito spesso che si trovano i biglietti nei telai ma non ci volevo credere. Ho inserito il dito da sotto e ho tirato fuori quel bigliettino e dopo una rapida ricerca su Google e mi sono pietrificato quando ho visto il ciclista con la maglia della Legnano .Chiaramente non ci metto la mano sul fuoco Però mi piace crederlo

probabilmente appartenuta a Giovanni Gotti corridore professionista della Legnano anni 30
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cambio campagnolo extra 1952

un po di storia …….. (cit. raggidistoria.com)

Il padre del cambio moderno: il Campagnolo Gran Sport

Nel 1949 Il Campionissimo Fausto Coppi vinceva sia Tour de France sia Giro d’Italia usando un cambio Simplex (marca francese ma costruito in Italia), meno affidabile rispetto ai cambi Campagnolo ma più comodo perchè permetteva la pedalata durante il cambio marcia. Ernest Csuka riferisce che Tullio Campagnolo comprò due deragliatori Nivex presso lo stand di Alex Singer al Salone di Parigi di quell’anno e  qualche mese dopo il Vicentino presentò al Salone di Milano il prototipo di un cambio tanto innovativo che viene considerato il padre di tutti i cambi moderni: Il Gran Sport. Esso era infatti il primo cambio a parallelogramma per bici da corsa e tutt’ora viene usato questo principio per i moderni deragliatori posteriori. Tullio Campagnolo era anni avanti agli altri!
Va ricordato inoltre che prima della sua effettiva uscita sul mercato, avvenuta intorno al 1950, venne presentato il cambio Paris Rubaix (1950) che fu adottato dallo stesso Coppi.

1949: UN PROTOTIPO RIVOLUZIONARIO

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