L’eleganza è l’equilibro tra proporzioni, emozione e sorpresa”
i telasti della Futura erano Ilic Dalfiume e Montanari Roberto usciti dal reparto corsa (macchinari e attrezzature) della ditta Piazza di Osteria Grande.
All’epoca esisteva un solo materiale per le biciclette: l’acciaio (soprattutto tubazioni Columbus) ed un unico metodo di costruzione: la saldo-brasatura di tubi e congiunzioni. La lima, insomma, regnava sovrana.
Si producevano piccole serie e telai da corsa su misura. La produzione era principalmente conto terzi: in officina venivano i negozianti con la “scheda misure cliente” e commissionavano il telaio. Per costruire un modello ci volevano circa 8/12 ore. Il lavoro era impegnativo, ma appassionante.
Ilic Dalfiume sul finire degli anni ’80-inizi ’90 comincia a costruire i famosissimi telai Futura e Dosi è tra i suoi clienti, realizzando principalmente telai con saldature Fillet Brazing innovativi per l’epoca
Tra i maestri che hanno dato vita alle verniciature più belle e originali nella storia della bicicletta il più originale e creativo è stato sicuramente Mario Martini di Lugo, il primo al mondo a donare ai telai la vernice sfumata rivoluzionando il modo di “vestire” le biciclette e su richiesta di Dosi esce il primo modello di Futura con i colori della Look francese
gruppo campagnolo c/record
collezione privata