SOMEC (Società Meccanica) nasce nel 1973 a Consolice in provincia di Ravenna dai soci Oliviero Gallegati, Pierino Scarponi e Giuliano Montanari.
Montanari e Gallegati si conobbero nell’ambiente delle corse giovanili quando dirigevano le squadre ciclistiche dei ragazzi della Baracca Lugo, entrambi lavoravano nel settore meccanico. Aprirono la SOMEC puntando dapprima sul settore della carpenteria meccanica e, solo come seconda attività, la produzione di biciclette, che però divenne già dal 1985 quella di maggior successo con 1300 biciclette sportive.
Le “biciclette speciali SOMEC” nei primi anni erano costruite esclusivamente su misura per i ciclisti della zona, in seguito grazie alla lavorazione artigianale di alto livello offerta dall’azienda e alla partecipazione a fiere internazionali, vennero apprezzate ed acquistate anche all’estero . Il metodo per la costruzione negli anni ’70 era la saldo brasatura con castolin di tubi Columbus.
Nel 1976 l’azienda si è trasferì a 30 km, da Conselice a S. Agata sul Santerno, i telai prodotti dagli anni ’80 ai ’90 erano all’incirca 1.900 annui, per un totale ad oggi di circa 25.000. Un telaio SOMEC costava all’incirca dalle 80.000 Lire negli anni ’70 fino a 1.000.000 di Lire nel 1990. La verniciatura fino al 2001 era affidata al grande maestro Martini di Lugo.
Per marchiare le sue bici Gallegati sceglie il disegno del Tulipano, simbolo di colore ed eleganza, spesso affiancato dalla silhouette del Cavallino Rampante usato del famoso aviatore lughese Francesco Baracca, vissuto tra ‘800 e ‘900, donato dalla famiglia Baracca alla scuderia Ferrari che lo usò, modificandone la forma della coda, come stemma da apporre sulle prestigiose autovetture.
Come altri dell’Emilia Romagna anche Somec, grazie anche all’abilità di artigiani come Lacchini e Pasquali unita alle idee e alle capacità tecniche di Gallegati, si distingue per le diverse modifiche migliorative apportate ai propri telai, innovazioni mai brevettate ed in seguito adottate anche da altri costruttori.
Alla fine degli anni ’70 Somec è la prima a saldare i foderi posteriori verticali direttamente negli attacchi della vite reggisella, fino ad allora infatti venivano saldati nel tubo verticale ma più in basso. L’eleganza di questa innovazione, che mantiene inalterata la rigidità del telaio, rimarrà a lungo uno degli elementi distintivi dei telai SOMEC.
Altra invenzione dello stesso periodo è il ponticello per l’attacco freno posteriore con la particolare forma arcuata che segue la linea della pinza, mentre nel 1986/897 Somec è la prima al mondo a creare il passaggio dei cavi all’interno del tubo sterzo.
collezione privata
un ringraziamento particolare all’amico Frameteller
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